

Trauma e neurofisiologia
L’associazione CLIC Trieste Psicologia e Psicomotricità si occupa di prevenzione, sensibilizzazione e formazione sul tema del trauma e delle esperienze di vita sfavorevoli, con una particolare attenzione all’ottica di genere. Da sempre centro del suo interesse è la violenza, in particolare quella che colpisce donne e bambine/i, fenomeno purtroppo ampiamente diffuso e in aumento a causa dell’attuale pandemia. Le neuroscienze hanno dimostrato le conseguenze neurobiologiche dell

GIRL POWER: io scelgo di continuare a vivere
E' arrivata la primavera. Anche quest'anno. Malgrado tutto. Un periodo denso di promesse di qualcosa che ancora non è ma che si può iniziare ad immaginare. In questo momento così complesso, l'Associazione Clic ha deciso di offrire uno spazio di ascolto e condivisione dedicato a ragazze fra i 14 e i 16 anni per poter affrontare proprio questo: la fatica dell'attesa, sempre più prolungata, e il bisogno di continuare a crescere, sperare, vivere. Nonostante tutto. La proposta pre


VI Fiera del volontariato dell'UWCAD: uguaglianza
L'associazione CLIC Trieste - Psicologia e Psicomotricità partecipa e contribuisce alla fiera dell'uguaglianza del Collegio del Mondo Unito con due iniziative per venerdì 9 aprile: - LIBERE DI ESSERE (in collaborazione con il centro antiviolenza GOAP): presentazione per insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia del progetto finalizzato alla prevenzione precoce della violenza di genere, a partire da una riflessione sul potere, inteso come "poter essere", "poter esprimer


I meccanismi di negazione della violenza contro le donne e contro le bambine e i bambini.
I meccanismi di negazione della violenza contro le donne e contro le bambine e i bambini.
Incontro su piattaforma Zoom Martedì 13 aprile ore 17.30-19.30 Nonostante la sua frequenza e il suo drammatico impatto sulla salute di chi la subisce, la violenza rimane un fenomeno ampiamente negato e sottovalutato e non sempre gli interventi messo in atto si rivelano sufficientemente protettivi.
Ma quali sono i motivi che spingono tutti noi, operatori compresi, a negare questo fenomeno